The Public Poem Extension Program


The Public Poem Extension Program

Alain Arias Misson
The Public Poem Extension Program
dal 31.05.2011 al 02.10.2011
Inaugurazione 31.05.2011 ore 16:00

Alain Arias Misson

La Fondazione Berardelli dedica il suo nuovo appuntamento espositivo a uno degli artisti protagonisti della Poesia visiva internazionale, il belga Alain Arias-Misson. La mostra, dal titolo ALAIN ARIAS-MISSON: THE PUBLIC POEM EXTENSION PROGRAM, è a cura di Melania Gazzotti e Nicole Zanoletti. Per l'occasione verrà pubblicato un libro con i contributi critici di Roger D'Hondt, Marc Dachy, Ignacio Gómez de Liaño, Enrico Pedrini e Patrizio Peterlini.

Alain Arias-Misson dà vita al suo primo Public poem tra il 1967 e il 1968, a Bruxelles, sua città natale. L'artista realizza delle lettere insanguinate a grandezza umana che compongono la scritta “Vietnam”. L'azione, dal chiaro intento contestatorio, si svolge nelle strade della capitale belga coinvolgendo visivamente il tessuto urbano e cercando di sollecitare, in modo provocatorio, la reazione dei passanti. Arias-Misson fa seguire a questo numerosi altri eventi pubblici - tra i quali The Beethoven Public poem, commissionatogli dalla Città di Bonn per il Bicentenario dalla nascita di Beethoven nel 1970, e The Cat & Mouse Rockefeller Plaza Speech-Balloon Public poem, realizzato a New York nel 1974 - sempre strutturati tra l'esercizio della poesia/scrittura e quello performativo. L'artista sceglie come scenario dei propri lavori città e luoghi differenti situati in Belgio, Spagna, Germania, Francia, Italia e Stati Uniti, testando la reazione della gente comune e delle forze dell'ordine. A testimonianza di ciò che accade rimane unicamente una documentazione fotografica che è stata raccolta e archiviata nel corso degli anni dall'artista. Con questo prezioso materiale Arias-Misson ha deciso di dare vita a un nuovo ciclo di lavori, intitolato THE PUBLIC POEM EXTENSION PROGRAM e pensato appositamente per gli spazi della Fondazione Berardelli. Attraverso 17 installazioni l'artista ripercorre la sua intensa attività performativa rendendo i documenti fotografici originali parte di vere e proprie opere realizzate con varie tecniche e materiali tra cui acciaio, plastica, seta, polistirolo, vetro e cemento.