Volumina. Il libro oggetto rivisitato dalla donna artista del nostro secolo - Museo dell'Informazione - Bentivoglio Mirella


Volumina. Il libro oggetto rivisitato dalla donna artista del nostro secolo

Museo dell'Informazione - Bentivoglio Mirella

Comune di Senigallia, Assessorato alla Cultura

1990

Catalogo della mostra 'Volumina' presentata da Carlo Emanuele Bugatti e a cura di Mirella Bentivoglio: Senigallia (Ancona), Rocca Roveresca, 1990. 'La mostra 'Volumina' e' stata allestita dal Museo dell'Informazione nel contesto delle antologiche, presentate nella Rocca Roveresca per il convegno nazionale 'Quando lo Stato e' Donna'. Le ragioni della mostra stanno nella rigorosa ricerca storico-critica condotta da Mirella Bentivoglio. Nel saggio esplicativo, che e' una serrata disamina della condizione psicologica con cui la donna si avvicina al libro, la Bentivoglio motiva o organizza ciascuno dei documenti artistici, che nella mostra si susseguono, collocati come in capitoli diversi e successivi. Man mano che ci si affida a questa lettura critica la sequenza espositiva diviene sempre piu' leggibile e si avverte come le singole testimonianze delle autrici convergano nell'esplicitare una cultura ed una condizione'. (Carlo Emanuele Bugatti, Direttore del Museo dell'Informazione, p.7). 'Il libro oggetto 'involontario' della donna nasce nell'Ottocento. Non e' feint, e' il suo diario e il suo album dei ricordi. Come se non bastasse la parola a esprimere la quotidianita', la donna attacca alle pagine ciocche di capelli, biglietti, fiori secchi, nastri, cornicette di pizzo. Il suo feticismo affida all'ombra complice della pagina le sue piu' vere parole, che sono parole-materia. E' un rapporto intimo sospettoso: il suo e' un libro privato. In questa mostra e' esposto uno strano album della fine dell'Ottocento: all'interno uno specchio e, dietro, un nacondiglio. Per un diario 'piu'' privato; al di la' dello specchio, come nella favola di Alice. Col libro-oggetto l'uomo, che ha conosciuto per secoli il libro pubblico, pubblicato, recupera un rapporto gestuale, percettivo con la sfera della comunicazione; e la donna sposta sul piano pubblico dell'esposizione il suo profondo segno nascosto. Cosi', come e' nella sua natura di punto d'incontro di codici, il libro-oggetto nasce androgino'. (Dal testo critico di Mirella Bentivoglio, p.9). (In copertina: Pia Pizzo, Libro cieco, 1976). [pp. 45 - 22 x 22 cm].