LAMBERTO PIGNOTTI, STEFANIA STEFANELLI
Campanotto Editore, Pasian di Prato (UD)
2011
Poesia concreta, poesia visiva, nuove scritture, calligrammi, poesia tecnologica, plurigrafie, arte multimediale, libri oggetto, mail art, poesie in azione, scrittura sinestetica... Le avanguradie del primo e del secondo novecento sono attraversate d aun filo rosso, che si collega a modelli ben piu' antichi, dai carmi a figura agli alfabeti figurati, e che esplode nelle tavole parolibere futuriste e nei vari esperimenti tipografici dadaisti e surrealisti. Una idea centrale regge queste esperienze, molto diverse tra loro, la scrittura verbale ha un aspetto visivo che puo' essere potenziato e addirittura prendere il sopravvento sul significato dei segni alfabetici; e nell'ambito della comunicazione visiva, dal cartellone alla pittura vera e propria, il momento verbale non e' del tutto assente e in certi periodi ha assunto una funzione preponderante. Scrittura verbovisiva, dunque, una tendenza, una scelta sperimentale, una opzione ricorrente, dal Medio Evo a Mallarme' e ad Apollinaire. Questo libro, dopo un esame dei precedenti storici, affronta il tema dagli inizi alla meta' del secolo (le avanguardie dette ''storiche'') per seguirlo poi dalla seconda meta' del Novecento, fino ad oggi, nelle sperimentazioni artistiche in atto. Una cavalcata serrata e documentatissima, corredata di un ampio materiale illustrativo. Il fatto che uno dei due autori, Lamberto Pignotti, sia anche un caposcuola dell'Avanguardia verbovisiva, fa di questo libro non solo una rassegna esauriente e informata, ma anche una appassionata riaffermazione dei principi di poetica a cui la tradizione sperimentale si e' ispirata e si ispira. (Dalla quarta di copertina). [pp. 280 - 23,8 x 17,8 cm].