âCâè un gusto leggero di accedere alle cose, di averne conoscenza attraverso il loro canale più immediato e facile â un poâ come succede per la musica â perché lâaspetto esteriore è lâelemento distintivo di un oggettoâ (Innocente, 1984).
La Fondazione Berardelli dedica il suo nuovo appuntamento espositivo â dal prossimo 27 novembre 2010 presso la sede della Fondazione, a Brescia â allâartista veronese Innocente.
La ricca antologica dal titolo INNOCENTE. Opere dalla collezione Berardelli, a cura di Melania Gazzotti e Nicole Zanoletti, espone opere che vanno dagli anni 80 a oggi e ha il merito di riportare lâattenzione su uno dei più interessanti ed eclettici protagonisti del movimento del Nuovo Futurismo, nato nel 1984 sotto lâegida del critico e gallerista Luciano Inga-Pin. Per l'occasione la Fondazione Berardelli pubblica una monografia introdotta da un saggio di Achille Bonito Oliva, corredata da un'ampia antologia di testi critici e illustrata da più di trecento lavori dell'artista.
Le opere in mostra â bozzetti, dipinti, assemblage, sculture in lamiera o bronzo e installazioni di grande formato â raccontano gli ultimi trentâanni del percorso di questo artista e lâevoluzione di un linguaggio espressivo estremamente personale in cui, secondo le sue stesse parole, âi toni sgargianti degli anni ottanta e lâapparente leggerezza, anche se sempre pronta a una critica pungente della società dei consumi, hanno lasciato il posto a tonalità più cupe e spente, manifestazione di una nuova fase artisticaâ, senza, però, mai abbandonare quel peculiare sguardo ironico che lo ha contraddistinto fin dal principio.
La mostra si apre con 42 bozzetti inediti che vanno dal 1980 al 1983. Innocente si serviva di questi cartoncini, spesso utilizzati su entrambi i lati, per appuntare idee che avrebbe voluto realizzare o sotto forma di sculture in lamiera, tra le quali dei paesaggi, o di stampe su lastre di pvc. Solo alcuni di questi progetti sono stati poi concretizzati.
L'installazione Monumento ai caduti è stata, invece, realizzata da Innocente in occasione della XII Quadriennale di Roma, inaugurata nel 1992, ed esposta alla mostra La parola nell'arte, tenutasi al Mart di Rovereto nel 2007. L'opera è costituita da un assemblaggio di oggetti differenti: scatole di latta, un bidone, una motosega, un missile e due televisori. In uno degli schermi è trasmesso un video girato negli ossari di San Martino della Battaglia e Custoza e nelle corsie di un supermercato. Vengono presentate immagini di teschi alternate a quelle dei prodotti disposti ordinatamente sui ripiani della grande distribuzione, accompagnate dal sottofondo musicale della marcia dei Bersaglieri.
Tra le installazioni presentate alla Fondazione Berardelli, l'imponente A prescindere (1999), ideata da Innocente nel periodo della guerra in Jugoslavia e pensata per la Fondazione Orestiadi di Gibellina, il paese siciliano colpito nel 1968 da un devastante terremoto. L'opera è costituita da nove figure umane a grandezza naturale, realizzate in piombo e ricoperte da oggetti di plastica raccolti dall'artista nel paese, appese a una struttura di tubi Innocenti. L'opera vuole mettere a nudo le contraddizioni della società contemporanea affiancando le atrocità della guerra, rappresentata dal piombo, un materiale che dà pesantezza e drammaticità al lavoro, e la vacuità della società contemporanea tesa al consumo, rappresentata dalla plastica abbandonata.
Viene esposta, inoltre, l'installazione Tredici â pensata per la mostra Il bianco e altro e comunque Arte, tenutasi a Torino in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 - costituita da tredici bambine in marmo a grandezza naturale. L'opera, nella quale il numero delle sculture allude al numero delle strisce della bandiera americana, è ispirata a un fatto di cronaca accaduto in una scuola statunitense nella quale, per calmare una bambina vivace, la maestra si è rivolta alla polizia che è intervenuta ammanettandola.